Agenzie di traduzioni vs Traduttori Freelance

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Agenzie di traduzioni vs Traduttori Freelance

-a cura di Nadia Corti (PM TDR Srl) –

TDR Translation Company ha partecipato ad Atene, gli scorsi 22 e 23 febbraio, alla conferenza “Together” organizzata da ELIA, la European Language Industry Association. L’evento aveva lo scopo di favorire l’incontro tra le LSP e i traduttori freelance, in un’atmosfera di apertura e dialogo in merito alle tecnologie e all’evoluzione del mondo della traduzione.

In un ambiente in cui la maggior parte del lavoro viene gestito tramite una comunicazione di tipo digitale, un’occasione di questo tipo è senza dubbio preziosa per favorire l’incontro e la collaborazione tra due mondi, l’agenzia di traduzione (ovvero il datore di lavoro) e il traduttore freelance. I due attori principali di questo settore raramente entrano in contatto diretto, se non con qualche telefonata: difatti, trovandosi anche a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro, spesso collaborano per anni senza mai incontrarsi di persona.

In un’epoca in cui l’automatizzazione sta prendendo il sopravvento (dalla machine translation ai gestionali che rendono il lavoro dei Project Manager sempre più standardizzato ed automatico), è invece fondamentale conservare il lato umano di queste professioni. Ma come?

Il freelance è per antonomasia uno dei mestieri più solitari che ci sia. È facile immaginarsi un traduttore che, solo soletto, magari nel salotto di casa, macina traduzioni di fronte al computer, senza mai uscire di casa. Lo stesso vale con i PM che, dalla loro postazione in ufficio, gestiscono il lavoro e coordinano decine di freelance sparsi per il mondo tramite qualche semplice email. Spesso, per entrambi, la quantità di lavoro, la fretta necessaria per rispettare le scadenze e lo stress portano a una comunicazione stringata e sbrigativa. In questo scenario, il rapporto umano è ancora possibile?

Certamente, ed è fondamentale! Stabilire una relazione di fiducia e collaborazione reciproca non può che facilitare il lavoro per entrambe le parti. Dalle occasioni di confronto possono nascere idee, spunti per migliorare e si possono più facilmente risolvere eventuali conflitti. Per il traduttore, sapere che dall’altra parte del proprio PC c’è un Project Manager disponibile ad aiutare in caso di dubbi terminologici, problemi tecnici con i CAT Tool o semplicemente per commentare una traduzione, non può che incentivare il proprio lavoro. A sua volta, il Project Manager deve sapere di poter contare sui freelance, ai quali affida il lavoro dei propri clienti con la certezza di ricevere puntualmente una lavoro di qualità e di poterli poi consultare in caso di modifiche o dubbi in fase di revisione. Ed è proprio per stimolare e accrescere questo rapporto di fiducia reciproco che è fondamentale approfittare di ogni occasione di incontro e networking, sia essa una conferenza, un corso di aggiornamento o un evento organizzato da fornitori di tecnologie o associazioni di categoria.

Evolversi dal punto di vista tecnologico non vuol dire rinunciare all’aspetto umano del nostro lavoro!

Per saperne di più, non esitare a contattarci.

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